Subito nuove assunzioni per rafforzare il sistema sanitario regionale e per dare respiro agli operatori sanitari che da mesi ormai sono impegnati instancabilmente in prima linea, giorno e notte, per fronteggiare l’emergenza Covid. E soprattutto basta con i temporeggiamenti di una classe dirigenziale sorda e inerte. La sanità campana è stata devastata da un padre padrone che ha accentrato tutti i poteri su se stesso. E nulla è stato fatto per potenziarla nei mesi successivi al primo lockdown.
Ma andiamo per ordine. Il decreto legge del 9 marzo 2020 prevedeva già la possibilità di reclutamento di professionisti sanitari (anche dei medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno), con incarichi di lavoro autonomo della durata massima di 6 mesi, prorogabili a seconda del perdurare dell'emergenza. Ed anche la possibilità di fare ricorso agli idonei in graduatorie in vigore. Le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale potevano, inoltre, conferire incarichi individuali a tempo determinato, previo avviso pubblico, al personale sanitario e ai medici in possesso dei requisiti previsti dall’ordinamento per l’accesso alla dirigenza medica.
Soluzioni che alcune sigle sindacali avevano già compulsato all’azienda, affinché procedesse subito a potenziare il personale ospedaliero del San Leonardo. E invece la nostra Asl ha preferito ricorrere ai comandi e a soluzioni provvisorie, senza accogliere un’occasione preziosa per disporre di nuovo personale qualificato e dare respiro ad un’utenza sempre più in affanno, soprattutto in questa seconda tragica ondata della pandemia. Ora non c’è più tempo da perdere. L’ospedale ha bisogno urgente e immediato di medici e infermieri, per non ripetere le scene drammatiche di questi mesi.
Rafforzare la trasparenza e la responsabilità amministrativa (documentazione completa e accessibile, previsione di termini chiari); tutelare gli interessi dei Comuni e dei cittadini (chiarezza nei rimborsi e nei contributi ...continua
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