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Piano di Sorrento, Villa Fondi, 20.10.2018 (ore 17.00) Amianto in navigazione: tutela dei marittimi esposti ad amianto

(15/10/2018)

L’amianto è un potente cancerogeno, che provoca una serie di patologie infiammatorie (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici) e cancerogene (mesotelioma, cancro del polmone, tumore della faringe, della laringe, dello stomaco, delle ovaie e del colon retto).
L’Avv. Ezio Bonanni, nella sua ultima pubblicazione “Libro bianco delle morti di amianto in Italia”, ha dimostrato che è in corso una vera e propria epidemia di patologie asbesto correlate, i morti per patologie legate all'amianto sono aumentati nel 2017, raggiungendo il picco di 6.000 decessi, di cui:
3.600 per tumore polmonare
1.800 per mesotelioma
600 per asbestosi.
Ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto in un milione di micrositi, di cui 2.400 scuole e almeno 250 ospedali e mille biblioteche.
Per questi motivi, tra le tante proposte dell’ONA vi è anche quella legata al prepensionamento dei lavoratori esposti e vittime dell’amianto, molte delle quali avanzate nel corso dell’audizione del 18.10.2018 presso l’XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati:
i. Abrogazione dell’art. 47 commi 1 e 5, Legge 326/2003, con conseguente possibilità per tutti i lavoratori esposti di inoltrare la richiesta di riconoscimento degli indennizzi contributivi per esposizione ad amianto;
ii. Riconoscimento del diritto al prepensionamento per esposizione ad amianto anche al personale civile e militare delle Forze Armate e del comparto sicurezza, con particolare riferimento a coloro che sono affetti da patologie asbesto correlate, riconosciute come causa di servizio;
iii. Riconoscimento della qualità di superstite di vittima del dovere anche ai figli non conviventi e/o non a carico dei genitori defunti per causa di servizio e/o quali vittime del dovere, in modo da mettere fine al contenzioso in essere, a maggior ragione dopo l’ultima sentenza delle Sezioni Unite n. 22753/2018, che sembra in contrasto con la precedente delle SS.UU. 7761/2017;
iv. Prepensionamento in favore dei marittimi sulla base delle sentenze della Corte di Appello di Trieste n. 496/2013, n. 408/13 e n. 409/2013 e della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n. 9594/2017;
I numeri della strage tra i marittimi.
i. 395 casi di mesotelioma (con decessi al 95%). È solo la punta dell’iceberg, di cui 40 decessi soltanto in Campania, pari all’8,3% dei casi.
ii. 800 decessi per cancro polmonare.
iii. 600 casi di altri tumori delle vie aeree e gastrointestinali, di cui circa 300 decessi.
iv. 200 casi di asbestosi, di cui almeno 100 mortali.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvalorate anche dalle risultanze del VI Rapporto Mesoteliomi, l’amianto ha provocato tra i soli marittimi più di 1.600 vittime. I mesoteliomi sono pari al 2% del totale, per una platea di lavoratori assai limitata che non supera lo 0,5% degli occupati in Italia.
I numeri della strage aumentano se si tiene conto dei portuali, che sono pari a 298 casi di mesotelioma.
Il picco di mesoteliomi e di altre patologie asbesto correlate si verificherà tra il 2025 e il 2030 e poi inizierà una lenta decrescita.
In Italia, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni di amianto compatto ed 8 milioni di tonnellate di amianto friabile.
Il convegno Amianto in navigazione: tutela dei marittimi esposti ad amianto del 20 ottobre 2018 ha tra le sue finalità quella di rendere pubblico il rischio amianto tra i marittimi e l’ingiustificata negazione dei loro diritti, in particolare quelli legati all’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto, anche in momentanea assenza di patologia asbesto correlata.
L’Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della difesa dei lavoratori marittimi esposti ad amianto, che in un primo momento si erano visti negare il riconoscimento dei diritti alla rivalutazione contributiva ex art. 13 comma 7 L. 257/1992. Infatti, l’INPS aveva eccepito che, avendo ricevuto i marittimi il c.d. prolungamento, fossero esclusi dai benefici amianto.
La Corte di Appello di Trieste, Sezione Lavoro, con sentenza n. 408, 409 e 496 del 2013, ha accolto gli appelli proposti dall’Avv. Ezio Bonanni già nel 2009, avverso alcune sentenze negative emesse dal Tribunale di Trieste, ottenendo quindi quel riconoscimento che è stato definitivamente conclamato per effetto della recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 9594/2017, che non ha fatto altro che confermare quanto già oggetto del risultato delle cause pilota promosse dall’ONA.
L’oggetto del convegno:
Saluto delle autorità, tra i quali il Dott. Costantino Russo e la Dott.ssa Alberino Marilena, assessori del Comune di Piano di Sorrento

Moderatore
Rossella Abagnale

Ezio Bonanni, avvocato cassazionista e presidente Osservatorio Nazionale Amianto: Amianto: il killer del terzo millennio. Quali diritti per i marittimi esposti ad amianto?
L’amianto è un killer silenzioso. Le sue capacità lesive per la salute umana sono conosciute fin dall’inizio del secolo scorso e con la Legge 455/1943 l’asbestosi è stata tabellata come malattia professionale indennizzabile dall’INAIL. Il rischio cancerogeno è patrimonio comune della scienza biomedica e oncologica già a partire dal 1955 con la pubblicazione A study of lung cancer mortality in asbestos workers con la quale Richard Doll riuscì a dimostrare con unanime consenso che anche il cancro al polmone era provocato dall’amianto. Nel 1964, Irving Selikoff, nel corso della conferenza sugli effetti biologici dell’amianto di New York riuscì a dimostrare che l’effetto cancerogeno dell’amianto era esteso anche alla pleura e alle altre sierose. Solo con la Legge 257/1992 l’amianto fu bandito in Italia, solo che le esposizioni sono continuate e a tutt’oggi se ne paga il pesante prezzo in termini di vite umani. I marittimi sono tra coloro che sono stati più esposti alla fibra killer. L’Avv. Ezio Bonanni è stato il pioniere della difesa dei lavoratori marittimi esposti ad amianto e già a partire dal 2012/2013 ha ottenuto significativi risultati di riconoscimento dei benefici amianto, dopo circa 10 anni di scontri processuali con l’INPS.
Renato Sinno, emerito dell’università Federico II Napoli e componente del Comitato tecnico scientifico dell’ONA: Il rischio amianto. Come la fibra killer provoca i danni alla salute umana.
Il Prof. Renato Sinno, Laureato in SCIENZE NATURALI presso l’Università di Napoli “Federico II” nel 1945 con 110 e lode e in FARMACIA nel 1949, ha iniziato la sua carriera accademica in Scienze Naturali, chimica e Geografia nei Licei di Stato fino alla Libera Docenza in MINERALOGIA e la nomina a Professore titolare del corso di MINERALOGIA per la Facoltà di Scienze Geologiche (Novembre 1955 fino ad Ottobre del 1973). È stato vincitore dei premi di Operosità scientifica ininterrottamente dal 1951 al 1967 assegnati dall’Università di Napoli e vincitore del primo premio per la disciplina Mineralogia Applicata “Sulle bauxiti del bacino del Mediterraneo”. È autore di oltre 130 pubblicazioni riflettenti genesi dei minerali e possibili relative applicazioni con il fine di concorrere alla valorizzazione dei processi industriali nel sempre dimenticato Mezzogiorno, oltre che di numerosi articoli a carattere sociale e divulgativo, molti dei quali rivolti alla gioventù studiosa. Da oltre 20 anni si occupa dei problemi ambientali riflettenti i vari processi i inquinanti con le relative conseguenze privilegiando le problematiche dell’amianto e della radioattività. Ha diretto per conto della A.S.L. di Latina (Dipartimento di Prevenzione) negli anni 2001, 2002, 2003 corsi di formazione sia ai fini della bonifica dei territori inquinati da amianto, sia ai fini dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Ha diretto per conto della Regione Campania corsi di formazione presso il Centro Direzionale di Napoli per laureati ai fini della bonifica dei territori inquinati da amianto. Nell’anno 2009, è stato chiamato dall’Osservatorio Nazionale Amianto a far parte del Comitato Scientifico del quale è tuttora componente. Ha coperto, fin dalla istituzione dell’A.N.A.U. (Associazione Nazionale Assistenti Universitari), l’incarico di delegato della Facoltà di Scienze dell’Università di Napoli Federico II e, successivamente segretario nazionale. Il Prof. Renato Sinno descriverà gli effetti dell’amianto sulla salute umana, dall’aerodispersione fino al processo precanceroso e all'innesco delle diverse patologie tumorali.
Silvana Maresca, avvocato giuslavorista: Il diritto delle vittime amianto a ottenere il risarcimento dei danni.
L’Avv. Silvana Maresca traccerà un quadro della normativa in materia di benefici amianto, con particolare riferimento ai marittimi. La problematica del c.d. prolungamento in riferimento al divieto di cumulo come eccezione principe dell’INPS nei diversi procedimenti è stata definitivamente risolta dalla Corte di Cassazione, dopo che le Corti di merito, a partire da quella di Trieste, nel 2013 avevano invertito la giurisprudenza che invece tendeva a negare il diritto ai benefici amianto. I marittimi hanno diritto alle rivalutazioni ai fini del prepensionamento e della rivalutazione delle prestazioni per esposizione professionale a polveri e fibre di amianto.
Elia Cascone, avvocato esperta in tematiche di tutela dell’ambiente e risarcimento dei danni amianto – studio legale dell’Avv. Ezio Bonanni.
L’Avv. Elia Cascone traccerà un quadro della situazione ambientale e di rischio lavorativo in Campania, con particolare riferimento, dopo un accenno alla Terra dei Fuochi, alla problematica specifica del cantiere di Castellammare di Stabia e di numerosi siti per i quali l’ONA ha già ottenuto il prepensionamento dei numerosi lavoratori proprio in quel martoriato territorio. Tra le finalità dell’ONA vi è quella della prevenzione primaria (evitare ogni forma di esposizione ad amianto), al fine di arrestare, ovvero fortemente limitare, l’incidenza di patologie asbesto correlate e, in secondo luogo, favorire la ricerca scientifica e le migliori terapie e cure, cui fa da corollario la prevenzione terziaria (l’epidemiologia e la tutela dei diritti ai fini del risarcimento dei danni e delle prestazioni previdenziali e assistenziali).
Cap. Graziano Borrelli, Rischio amianto. Come la fibra killer uccide in mare.
Il Cap. Graziano Borrelli dimostrerà che l’utilizzo dell’amianto come tecnica costruttiva ha determinato una condizione di rischio per i marittimi per via della riduzione allo stato pulverulento del minerale dovuta prima di tutto alla sua manipolazione, poi per il lavorio dei motori e per le vibrazioni indotte dal moto ondoso. Le esposizioni dei marittimi sono sicuramente elevate anche per il fatto che trascorrono in molti casi anche il periodo di riposo dal turno sempre in mare.
Cap. Pasquale Napolitano, responsabile ONA Settore Marittimo Regione Campania, La mobilitazione dell’ONA per ottenere il risarcimento dei danni amianto.
Il Cap. Pasquale Napolitano è il coordinatore di ONA Settore Marittimo Regione Campania e illustrerà la mobilitazione dell’ONA per ottenere la tutela dei marittimi esposti ad amianto.

L’ONA rivolge un appello alle autorità politiche e istituzionali affinché vengano completate le bonifiche, anche attraverso le detrazioni fiscali in favore degli armatori e, al tempo stesso, si renda la possibilità di un’applicazione non difficoltosa della legge sul prepensionamento dei lavoratori marittimi esposti ad amianto con l’art. 13 comma 8 L. 257/1992 e con il riconoscimento delle rendite INAIL e di tutto quanto dovuto in caso di insorgenza delle patologie.

Libro bianco delle morti di amianto in Italia
L’amianto è uno dei più potenti cancerogeni (IARC: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum”), e quindi, oltre alle patologie fibrogene (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici), ci sono sopratutto le neoplasia (Mesotelioma pleurico (I.4.03); Mesotelioma pericardico (I.6.03); Mesotelioma peritoneale (I.6.03); Mesotelioma della tunica vaginale del testicolo(I.6.03), che hanno nell’amianto l’unico fattore di rischio, e poi
Tumore del polmone (I.4.03); Tumore della laringe (I.6.03); Tumore dell’ovaio (I.6.03), inserite nella Lista I dell’INAIL e universalmente riconosciuti come causati dall’amianto; e ancora Tumore della faringe (c10-c13); Tumore dello stomaco (c16); Tumore del colon retto (c18-c20), Lista II dell’INAIL per cui non vi è assoluto consenso scientifico; e poi il tumore dell'esofago (c15), che fa parte della Lista III dell’INAIL.
Secondo altri studiosi, poi, l’amianto provoca una serie di altre neoplasie meglio specificate nel sito internet dell’Osservatorio Nazionale Amianto (https://www.osservatorioamianto.com/patologie/tutte-le-patologie-da-amianto/).
Ancora nel 2017 abbiamo dovuto registrare 1900 casi di mesotelioma con 1800 decessi.
Se dunque i casi di decesso per mesotelioma sono non meno di 1800, già i soli cancri al polmone, causati e/o aggravati dall’esposizione ad amianto (che potenzia l’effetto degli altri cancerogeni e quindi con una sinergia moltiplicativa), provocano almeno altri 3600 decessi, cui si vanno ad aggiungere i circa 600 provocati dall’asbestosi e poi tutti gli altri provocati dalle altre malattie asbesto correlate: nuovi dati shock che confermano che questo killer abbia provocato, anche nel 2017, non meno di 6000 decessi (secondo una stima che è di 7000 decessi, tenendo conto anche di tutte le altre patologie, e del sinergismo e del potenziamento, indotto rispetto agli altri cancerogeni e/o agenti patogeni).

 


 






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