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Stipendi, lunedì arrivano gli “spiccioli” per il 2016/17: arretrati a 1 milione e 200mila docenti e Ata

(26/05/2018)

L’esiguità delle somme è garantita, come la lontananza siderale dagli arretrati che avrebbero dovuto percepire di diritto: si va, ha calcolato la rivista Tuttoscuola, dai 195,46 euro netti per i collaboratori scolastici fino a 8 anni di carriera a 412,66 euro che andranno ad un docente laureato della secondaria a ridosso della pensione e ai 429,36 euro riservati ai Direttori dei servizi generali e amministrativi con oltre 35 anni di servizio svolto. Anief non ci sta e conferma la sua piena opposizione rispetto all’ultimo rinnovo contrattuale sottoscritto dai sindacati Confederali. Perché è abissale la distanza tra quanto avrebbero dovuto percepire i lavoratori della scuola e quanto giungerà effettivamente nei prossimi giorni. Basta ricordare che per il periodo 2007/08-2015/16, gli anni del blocco del contratto della Scuola, solo qualche giorno fa l’Aran ha calcolato, prendendo in esame le principali fonti statistiche nazionali disponibili (Ragioneria generale dello Stato e Conto annuale, Istat), che la perdita progressiva di valore dei dipendenti pubblici, rispetto all’inflazione, equivale all’8,1%. Inoltre, nel periodo in cui gli stipendi pubblici non facevano ravvisare incrementi, nel settore privato gli aumenti hanno toccato quota 3,6 punti. Richiedi il modello di diffida a segreteria@anief.net

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il piano di recupero delle somme andate perse, programmato dal sindacato, però è già iniziato, perché appena sarà vinto il ricorso in Consulta per lo sblocco dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale al tasso di inflazione programmata, docenti e Ata percepiranno dieci volte tanto per anno. Basta confrontare quanto arriverà come arretrato per contratto e quanto verrà assegnato grazie alla diffida Anief per il biennio, in base al tasso IPCA registrato.



Dopo un’attesa di dieci anni, una trattativa estenuante e un fastidioso “tira e molla”, per oltre un milione di docenti e Ata è in arrivo il giorno dell’incasso: lunedì prossimo, 28 maggio, ai dipendenti della scuola, del comparto Istruzione e Ricerca, dirigenti esclusi, verranno accreditati gli arretrati previsti dal contratto 2016/18, sottoscritto definitivamente il 20 aprile scorso per coprire il periodo gennaio 2016 - maggio 2018: si tratta, in tutto, di poche centinaia di euro, la cui consistenza varierà a seconda del profilo professionale, quindi in base al titolo di studio e all’anzianità di servizio, che colloca i dipendenti della scuola pubblica in fasce stipendiali diversificate.

In ogni caso, l’esiguità delle somme è garantita, come la lontananza siderale dagli arretrati che avrebbero dovuto percepire di diritto: si va, ha calcolato la rivista Tuttoscuola, dai 195,46 euro netti per i collaboratori scolastici fino a 8 anni di carriera a 412,66 euro che andranno ad un docente laureato della secondaria a ridosso della pensione e ai 429,36 euro riservati ai Direttori dei servizi generali e amministrativi con oltre 35 anni di servizio svolto.

“L’effettiva disponibilità delle somme sui conti correnti – spiega Orizzonte Scuola - potrà avvenire nell’arco dell’intera giornata” di lunedì, “in relazione alle diverse modalità operative degli istituti bancari. Il cedolino sarà visibile nell’area riservata di NoipA probabilmente in data antecedente, ma il MEF non ha ancora comunicato la data ufficiale. Il pagamento degli arretrati riguarderà anche i supplenti temporanei e il personale in pensione dal 1° settembre 2016 e 1° settembre 2017”, anche se NoIPA “non fa però riferimento a queste categorie, pertanto non è chiaro se saranno incluse in questa emissione straordinaria. Come già comunicato precedentemente da NoiPA, gli aumenti saranno inseriti nello stipendio a partire dalla mensilità di giugno 2018”.

Anief non ci sta. E conferma la sua piena opposizione rispetto all’ultimo rinnovo contrattuale sottoscritto dai sindacati Confederali. Perché è abissale la distanza tra quanto avrebbero dovuto percepire i lavoratori della scuola e quanto giungerà effettivamente nei prossimi giorni. Basta ricordare che per il periodo 2007/08-2015/16, gli anni del blocco del contratto della Scuola, solo qualche giorno fa l’Aran ha calcolato, prendendo in esame le principali fonti statistiche nazionali disponibili (Ragioneria generale dello Stato e Conto annuale, Istat), che la perdita progressiva di valore dei dipendenti pubblici, rispetto all’inflazione, equivale all’8,1%. Inoltre, nel periodo in cui gli stipendi pubblici non facevano ravvisare incrementi, nel settore privato gli aumenti hanno toccato quota 3,6 punti. Gli interessati possono chiedere il modello di diffida a segreteria@anief.net
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “il piano di recupero delle somme andate perse, programmato dal sindacato, però è già iniziato: appena sarà vinto il ricorso in Consulta per lo sblocco dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale al tasso di inflazione programmata, docenti e Ata percepiranno infatti dieci volte tanto per anno. Basta confrontare quanto arriverà come arretrato per contratto e quanto verrà assegnato grazie alla diffida Anief per il biennio, in base al tasso IPCA registrato”.


Aumenti attuali grazia al Ccnl 2016/18

Aumenti grazie al ricorso in Consulta per lo sblocco IVC

Differenza

Docenti contratto e tempo indeterminato

432 euro

2.661 euro

+ 2.229 euro

Docenti contratto a tempo determinato

390 euro

2.400 euro

+ 2.010 euro

Docenti di religione

451 euro

2.774 euro

+ 2.323 euro

Personale Ata

322 euro

1.979 euro

+ 1.657 euro

Le aliquote sono al 4,26 per il 2016 e al 4,66 per il 2017 rispetto allo 0,36 e allo 1,09 previsto dal contratto. Le quote si riferiscono a stipendi medi registrati daArannel 2016 per le tre categorie, rispettivamente di 29.842, 26.908, 31.111, 22.186 euro. Gli arretrati nella prima colonna sono complessivi per il biennio e lordo dipendente, sempre che non vi sia anche il lordo stato trattenuto. Anche il gap sullo stipendio tabellare, infine, è forte: tra il 2010 e il 2016, il personale della scuola si è visto sottrarre 1.147 euro, incluso di accessorio.

 

 






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