Commercialisti, in Italia multinazionali del web sotto osservazione fiscale A “Spring in Naples” analizzate le pianificazioni tributarie aggressive con gli esperti del settore(26/05/2018) NAPOLI - “Negli ultimi anni la commissione europea ha efficacemente contrastato la pianificazione fiscale aggressiva attraverso contestazioni sul divieto degli aiuti di stato. Ad esempio sul caso Irlanda con il mega recupero nei confronti della Apple l’UE ha contestato gli accordi privati che hanno determinato un buco nell’erario di quel paese membro perché sono state concesse agevolazioni che hanno alterato il mercato. In Italia l’Agenzia delle Entrate sta conducendo accertamenti importanti sui colossi del web contestando il rilevamento di stabili organizzazioni occulte o politiche di prezzi di trasferimento ritenute non congrue”.
Lo ha detto Giuseppe Corasaniti, docente di Diritto tributario nell'Università degli Studi di Brescia intervenendo alla XVII edizione di “Spring in Naples”, nel corso del forum sulla fiscalità internazionale e comunitaria.
“Ci sono state elusioni importanti e noi commercialisti abbiamo un unico interesse: far pagare le tasse a tutti i contribuenti, anche e soprattutto alle società internazionali che registrano alti profitti per le attività svolete sul territorio italiano, in questo modo sarà possibile rimodulare in maniera equa la pressione fiscale”, ha sottolineato Vincenzo Moretta, numero uno dell’Odcec di Napoli.
Secondo il presidente della Fondazione dell’Ordine partenopeo, Clelia Buccico: “Quel che è certo è che ad oggi ormai sono oltre 90 gli Stati che hanno aderito al progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shiftin) in quello che si presenta come il cambiamento degli standard fiscali più importante dell’ultimo secolo, nell’ottica di un’azione congiunta di contrasto alle pratiche elusive che mirano a spostare gli equilibri fiscali internazionali”.
“L’Agenzia delle Entrate, sulla base degli indirizzi dati dal progetto Beps, è all’avanguardia. Il decreto ministeriale su prezzi di trasferimento è stato pubblicato a maggio e sono pronti gli indirizzi sul ‘country by country reporting’. Lo stato – ha evidenziato Cinzia Romagnolo, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate in Campania - dovrà confrontarsi con le problematiche europee della concorrenza interna e con l’aggressività delle pianificazioni fiscali delle multinazionali. Non è un’attività da gestire in autarchia e il confronto con gli ordini professionali consente di rendere più forti le imprese italiane nella competizione dei mercati internazionali”.
Il comandante della Guardia di Finanza in Campania, Fabrizio Carrarini, dal canto suo ha segnalato che nelle attività di indagini delle fiamme gialle viene utilizzata sempre più la rete di cooperazione internazionale presente sia nei Paesi comunitari che negli Stati extracomunitari.
“Spesso il fisco è stato considerato come ostacolo alla crescita per la sua incidenza rispetto al pil. Questo è vero ma oggi il tema principale è quello dell’equità”, ha osservato Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani. “Ci sono redditi abnormi non tassati e questo non può più essere tollerato. Bisogna tassare le grandi ricchezze – ha aggiunto - e sostenere la comunità”.
“Oggi abbiamo sancito il gemellaggio tra Napoli e Brescia”, ha detto Michele De Tavonatti, presidente dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Brescia. “Parlando di fiscalità internazionale ho evidenziato il ruolo strategico dei commercialisti e il seminario sui Beps è un punto di partenza per le attività di consulenza - ha detto - nell’ambito della pianificazione fiscale internazionale”.
“L’Ocse e il G20 hanno individuato, all’interno del pacchetto Beps, 15 azioni di contrasto del problema della pianificazione fiscale aggressiva”, ha spiegato Franco Roccatagliata, funzionario della Commissione Europea. “Vedremo sicuramente qualche paradiso fiscale in meno ma diamo fiducia a queste misure auspicando che gli effetti nel tempo siano concreti”.
Per Salvatore Tramontano, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli “ci si è resi conto che le regole per contrastare le operazioni di elusione fiscale internazionale sono insufficienti”.
Hanno partecipato al dibattito, coordinato da Cesare Glendi (professore Emerito Università di Parma), anche Giovanni Gerardo Parente, presidente Aicec; i docenti Gaetano Ragucci (Milano), Stefano Fiorentino (Salerno), Maurizio Logozzo (Milano), Sebastiano Maurizio Messina (Verona), Raffaele Perrone Capano (Napoli); Gianluigi Bizioli (Bologna); Paola Coppola (Napoli), Loredana Carpentieri (Napoli), Thomas Tassani (Bologna), Francisco Jose Canal Garcia; la consigliera Odcec Napoli, Immacolata Vasaturo; i commercialisti Egidio Filetto, Pasquale Saggese e Alberto Perani.
Le conclusioni sono state affidate a Stefano Ducceschi (presidente del Comitato etico della Fondazione Odcec Napoli) e a Andrea Anastasi (secondo segretario per gli affari economici e finanziari all’Ambasciata di Svizzera in Italia).
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