Venerdì 6 dicembre ore 20:30 tradizione e modernità sulla scena del TK di Castellammare di Stabia nella VIVIANI BOHÈME di Francesco Saponaro(03/12/2024) Uno studio da “La Bohème dei comici” di Raffaele Viviani realizzato in un più ampio progetto di Officine San Carlo e inserito nella rassegna 24.25 di Casa del Contemporaneo realizzata con il patrocinio della fondazione Trianon Viviani
In un tempo sospeso che trae lo spunto da Viviani per attraversare gli anni fino alla contemporaneità venerdì 6 dicembre (ore 20:30) al TK di Castellammare di Stabia va in scena VIVIANI BOHÈME. Un progetto firmato da Francesco Saponaro ispirato all’opera vivianea “La Bohème dei comici”, che ha preso forma all’interno di un percorso di formazione finalizzato alla messa in scena nello spazio delle Officine San Carlo a Vigliena. La serata di venerdì, nella sala di via Allende, sarà l’occasione per assistere allo studio di un progetto originale, a pochi giorni dal debutto, per la rassegna NEL SEGNO DI VIVIANI allestita da Casa del Contemporaneo.
Galleria Umberto I, Napoli. Una folla di grottesche e disperate figure, canzonettiste, comici in disarmo, impresari micragnosi e senza scrupoli, cantanti e macchiettisti si affannano in cerca di scritture, di una piccola tournée, una o due serate per sbarcare il lunario.
“Lo specchio profetico di questo mondo febbrile oggi si ritrova nelle piazze e nei locali del centro storico - riferisce in una nota il regista Francesco Saponaro - dove si incrociano i giovani bohémien o quelli che smaniano per diventare i protagonisti della nuova società dello spettacolo in un ‘piano sequenza’ dove il tempo della realtà sembra coincidere con quello della finzione. Attori e spettatori al tempo stesso che vendono e si svendono tra rancori, sotterfugi e bugie, assillati dalla miseria “ca nun te fa capì niente cchiù”.
Un’opera singolare, dalla struttura dichiaratamente metateatrale, attraversata da un lavoro di drammaturgia che Saponaro ha condiviso con Domenico Ingenito, che da marzo al Karol curerà il laboratorio "Viviani e la guerra", e Allert Comedy, per i monologhi di stand-up, riflettendo al presente i temi e i conflitti del testo originale. L’effetto di pluralità delle scene, il cambio repentino dei centri di attenzione, il continuo spostamento di ‘fuoco’, le virate improvvise da una scena all’altra raccontano un caleidoscopio di personaggi con rimandi al ritmo frenetico dei mass media e dei social. Al centro la figura dello stesso Raffaele Viviani col suo teatro immerso nella poesia della strada e della realtà; un teatro universale che trova la sua massima definizione nell’intreccio virtuoso tra scrittura scenica, musica e canto. A completare l’allestimento le musiche originali e gli arrangiamenti di Mariano Bellopede.
L'accesso in sala attraverso lo SPAZIO ARTE nel foyer è arricchito dallo speciale allestimento, a cura dell’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe, “O vico d’’e guagliune”, scenografia di Antonio De Martino, con pastori di altro autore, che riprende Largo Pace e l'arco che dà su via Santa Caterina, ispirata ad un quadro del Maestro stabiese Umberto Cesino.
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