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Napoli, Le parole che fanno e disfano la storia d’Italia nel “Sillabario dei malintesi” di Francesco Merlo(26/10/2018)
Ci sono parole come “rottamare”, “comunismo”, “lucciole” e “musulmano”, che in un certo momento storico sono state al centro di tutto, “capitali” della vita italiana. Il Belpaese e il suo linguaggio sono i principali protagonisti della militanza di Francesco Merlo nel giornalismo, un mestiere «che si sta irrimediabilmente guastando». «Ho cominciato giovanissimo a raccontare il progetto politico delle convergenze parallele e ora sto qui a raccontare il progetto politico del vaffa», scrive di sé l’autore, che prova a comporre la storia d’Italia dal dopoguerra a oggi, associando parole invece di date e luoghi. Così la parola “terrone” esplora il Sud e si combina con “Unità”, “briganti”, “emozioni”. “Casa” spiega il paesaggio e il potere, “tangente” la corruzione, “referendum” illumina la monarchia, l’aborto, il divorzio... e il “sì, ma anche no”. Il libro di Merlo non insegue i significati e le etimologie, non è una difesa purista della lingua. È una narrazione di parole che decifrano Milano e Roma, il delitto Moro, la fine della Dc, lo stile Agnelli e la musica di Morricone. E sono parole i caratteri di un popolo: furbizia, doppiezza, trasformismo, peccato. E poi, nel paese delle parolacce e del chiasso, c’è il silenzio di quegli italiani che non sprecano parole. |
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