(29/04/2025)

29 aprile 2025 – Un’ombra di tensione si addensa sul futuro della scuola Matteo Della Corte di Pompei, un istituto con una lunga storia educativa e radicata nel territorio, ma ormai al centro di una gestione controversa e di una serie di eventi che stanno suscitando preoccupazione tra genitori, insegnanti e personale scolastico.

Da settimane si susseguono incontri e comunicazioni urgenti tra il personale scolastico e i rappresentanti delle istituzioni, rivelando una situazione complessa e, a tratti, inaccettabile. Prima di arrivare alla delibera di chiusura dell’istituto, i genitori hanno più volte manifestato il loro desiderio di essere ascoltati e coinvolti nei processi decisionali riguardanti il loro figli, ma hanno trovato poco spazio e trasparenza nelle recenti vicende.

Una delle questioni più spinose riguarda la modifica di una convenzione stipulata nel 2017 tra la Città Metropolitana e il Comune di Pompei, siglata anche con la collaborazione del Liceo Pascal. Questa modifica avrebbe comportato la perdita di alcuni spazi fondamentali per la scuola, come la palestra e il cortile, e un’inedita autorizzazione all’utilizzo di alcune aree del liceo da parte del personale dell’istituto, creando un clima di promiscuità tra minori e maggiorenni. La delibera, pare, sia rimasta sconosciuta a molti esponenti del consiglio comunale e ha generato preoccupazioni tra genitori e cittadini, dato che sono state riscontrate presenze di estranei nei corridoi dell’istituto, con la scusa di salire al Liceo Pascal.

Un episodio che ha alimentato ulteriori tensioni è stato l’installazione di telecamere all’interno dell’istituto senza alcuna autorizzazione ufficiale, episodio a cui il preside ha dovuto fare fronte convocando d’urgenza il Consiglio d’istituto per chiarimenti. Quel che ha destato sconcerto è stato il fatto che le telecamere siano state installate di sabato, quando la scuola era chiusa, senza alcun permesso rilasciato dai garanti di legge. Il sindaco di Pompei, nella giornata precedente, si era recato personalmente a scuola, ottenendo le chiavi dell’edificio, ma ancora oggi manca una chiarezza completa sulla legittimità di tali installazioni, che riprendono personale e studenti all’interno degli ambienti scolastici.

Le richieste del dirigente scolastico, degli esperti di sicurezza e dei rappresentanti del consiglio d’istituto sono state finora ignorate. “Nessuno può barricare le scuole, gli alunni, i docenti e tutto il personale per meri interessi politici”, è stato affermato  con fermezza da più partie dalla  rappresentante dei genitori e voce del Comitato che si sta battendo affinché vengano rispettati i diritti fondamentali di tutta la comunità scolastica.

La situazione, ancora fluida, rischia di degenerare se non si adottano misure chiare, trasparenti e nel rispetto delle leggi e dei principi democratici. La scuola non deve essere uno strumento di divergenze politiche, ma un luogo di crescita, sicurezza e rispetto per i diritti di tutti.

Le autorità competenti sono state già informate e si prevede che vengano adottate le opportune iniziative per fare luce su quanto accaduto, tutelando la legalità e i diritti di studenti, personale e familiari.

Gli occhi ora sono puntati su come le istituzioni sapranno gestire questa difficile fase, con la speranza che si possa giungere a una soluzione condivisa e rispettosa della comunità scolastica di Pompei.