(02/10/2024)

SEGNI OPPOSTI
Testo, voce e gesti pittorici
di e con Monica Argentino
L'artista offre un omaggio alle persone “scomposte”, vittime di violenze, soprusi e quotidianamente di se stesse e della complessità gestionale di conflitti più intimi dell'Umana condizione.
“Siamo fragili, capaci nonostante ciò di compiere grandi cose. Siamo così piccoli e nello stesso tempo apparteniamo a qualcosa di più immenso ed eterno. Siamo un piccolo tassello nella grande bellezza della vita.
Fragilità e contraddizione. Pace e guerra. Partenza e viaggio. Ciò che siamo è il risultato di un susseguirsi di emozioni e sensazioni che l’artista trasforma in linguaggi visivi, gestuali, sonori e percettivi, capaci di raggiungere tutti quanti noi. Monica Argentino diventa grazie alla liturgia performativa una finestra aperta nella nostra interiorità. L’artista si interroga, si osserva, diventa spettatrice dei suoi conflitti e nello stesso tempo artefice. Una performance che racconta i tanti conflitti interiori che appartengono alla nostra esistenza, al nostro io.”
( Roberto Sottile -Critico d'arte )
“Ho portato il mio cuore caldo e palpitante per servirlo alla nostra tavola
e ristorarmi con voi
D’un tratto il vento ha soffiato ...soffiato...soffiato
portando via il mio piatto
La lama del coltello mi si è puntata contro ...
I cristalli hanno tagliato il cotone sul quale poggiavo le mie mani
Ho chiesto acqua
è stata asciugata
Vi ho visti mangiare facendovi il segno della croce
guardandomi, senza vedermi
Io non mi vedo!
non mi vedo!
Dove sono...
Io“
La performance è stata:
Presentata nel 2021 in Piazza Santa Croce in Gerusalemme di Roma, all’interno del progetto Kardietà a cura di Roberto Sottile, con la direzione di Massimiliano Ferragina.
Presentata nel 2022 alla Filanda di Loro Ciuffenna (Ar) all’interno dell’evento La Spada della tessitrice di Marco e Ilaria Paccini
Presentata nel 2022 alla Galleria ArtSharing a cura di Penelope Filacchione per RAW 2022 settimana dell’arte contemporanea di Roma.