“MUNCH. Il grido interiore”Il cuore di Roma ospita le meravigliose opere dell'artista norvegese(14/02/2025) 
di Teresa Lanna È stata inaugurata il 10 febbraio scorso, presso Palazzo Bonaparte, a Roma, in anteprima assoluta per giornalisti e cineoperatori, la mostra “MUNCH. Il grido interiore”; una monumentale esposizione su uno degli artisti più noti ed apprezzati a livello mondiale, aperta al pubblico fino al prossimo 2 giugno 2025. Più di cento i capolavori che si potranno ammirare e che sono stati eccezionalmente prestati dal Munch Museum di Oslo per una straordinaria retrospettiva che racconta il percorso d’arte e di vita di Edvard Munch, l’unico artista omaggiato anche attraverso un emoticon con la sua opera più conosciuta, ovvero “L’Urlo” ➡️ 😱 Tra le opere presenti in mostra, vi sono “La morte di Marat” (1907), “Notte stellata” (1922-1924), “Le ragazze sul ponte” (1927), “Malinconia” (1900-1901), “Danza sulla spiaggia” (1904), nonché una delle versioni litografiche de “L’Urlo” (1895). Dopo il grande successo riscosso a Milano, dove ha registrato un record di visitatori, questa esposizione, unica nel suo genere, offre al pubblico l’opportunità di ammirare da vicino i lavori di Munch, che mancava dall’Italia da molti anni. La mostra ripercorre l’intero percorso professionale dell’artista norvegese, sin dalle primissime opere, focalizzandosi sui temi a lui più cari, come l’amore, la morte, la malattia e l’angoscia esistenziale. Le sue opere, caratterizzate da un forte impatto emotivo e da un uso espressivo del colore, sono in grado di comunicare in modo diretto i sentimenti e le inquietudini dell’animo umano. Curata da Patricia G. Berman, una delle maggiori esperte mondiali di Munch, in collaborazione con Costantino D’Orazio, la mostra è realizzata grazie alla collaborazione con il Munch Museum di Oslo e gode del patrocinio di importanti istituzioni culturali. «Siamo onorati ed orgogliosi di aver potuto realizzare questo grandioso progetto in collaborazione col MUNCH Museum di Oslo - ha dichiarato Iole Siena, Presidente di Arthemisia - Munch mancava da molti decenni in Italia e il grande successo riscosso nella prima tappa a Milano ci ha confermato quanto grande sia l’amore del pubblico verso questo artista immenso, capace di darci emozioni fortissime». L’esposizione sarà arricchita da un ricco programma di eventi collaterali, che coinvolgeranno diverse realtà culturali della città e approfondiranno la figura di Munch e i temi delle sue opere. «Per me, dipingere è come essere ammalato o intossicato; una malattia dalla quale non vorrei mi si guarisse, un’intossicazione di cui non posso fare a meno». Le parole di Edvard Munch valgono senz’altro per tutti coloro che, ammirando i capolavori dell’artista norvegese, non possono fare a meno di rimanerne affascinati.
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