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Chi difende la cultura(29/11/2020) Noi sapevamo che la Cultura avesse un prezzo, ma ci siamo battuti affinché non ci fossero state barriere doganali , pensavamo che lo studio fosse stato utile per la nostra crescita , che avesse avuto un peso per la nostra formazione intellettuale , per la maturità, la coscienza , la conoscenza, unica arma per chi vuole elevarsi almeno con il pensiero, per supera gli ostacoli, i bavagli, per eliminare le differenze sociali che l’ignoranza porta e ti mette alle dipendenze di qualcuno. Pensavamo, anzi eravamo certi che l’arte e la cultura fossero espressioni di vita di sentimenti di libertà. Durante la guerra del 1915 un prete don Giovanni Minozzi diete vita alla “Casa del soldato” dove si insegnava a leggere a scrivere in modo che ogni soldato potesse scrivere, lontano da occhi indiscreti , i propri sentimenti alla mamma , alla moglie, alla fidanzata , senza che nessuno li potesse manipolare, portò il teatro in trincea per far conoscere la storia e farli distrarre dai colpi di fucili che sparavano a ammazzandoli. Poi alcuni sani politici iniziarono a lottare affinchè la scuola fosse aperta a tutti , senza penne ma con il carbone si scriveva , senza libri per tutti e si leggeva prestandosi quei fogli ingialliti dal tempo, le strutture delle scuole erano fatiscenti e distanti dai vari centri abitativi, ma si andava con la pioggia, la neve, qualcuno di noi con le scarpe bucate, sotto il sole cocente chilometri e chilometri con un pezzo di pane duro ,se c’era , senza lamentarsi , con tanta gioia , la voglia di sapere era la nostra forza la conoscenza, in quel periodo il maestro Alberto Manzi insieme alla RAI si inventarono la trasmissione “non è mai troppo tardi “ per non perdere a nessuno recuperare il passato e dare a tutti dignità . Ma il tempo passa si “migliora”, il maestro non deve… non può fare … non può assegnare troppo.. che scocciatura la scuola, perché deve essere obbligatoria…dimenticando tutto ciò che c’è dietro. Non so se la paura la vigliaccheria o la mancata messa in atto di misure di sicurezza o altro..hanno fatto in modo che alcuni “ Primi Cittadini” hanno deciso di non aprire le scuole in presenza gli stessi che parlano di trovare soluzioni per rilanciare l’arte e la cultura . Il metodo e quello già sperimentato la didattica a distanza i cui risultati , per alcune discipline e classi, potrebbero essere anche esaustivi se e solo se i ragazzi avessero quella maturità di capire che è per loro per il loro futuro e non è per il voto o la promozione o per quell’obbligo di frequentare che fa la differenza ma il sapere . La Dad questo è il prezzo da pagare oggi il prezzo per la quale i genitori debbono sacrificare il loro tempo e chi è al posto del timone dovrebbero impegnarsi per mettere in atto tutte le condizione utili affinchè non si perdono pezzi che saranno il nostro futuro. |
Il Sindaco Dino Ambrosino, intervenuto sul tema capitale della cultura 2022, ha oggi condiviso sul suo profilo Facebook Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 “Un Volano per il Golfo di Napoli” Il Sindaco Dino Ambrosino ringrazia i Comuni, gli artisti e gli amici di Procida Capitale Italiana della cultura 2022 Torre del Greco-VirtuArte Octava, diventa permanente la mostra delle eccellenze artigianali e culturali Il Museo-FRaC di Baronissi continua la sua attività on line proponendo, per la notte dell'Epifania, una singolare mostra di ceramiche raku |
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