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Catania - Paga o arrestiamo tuo figlio. Minacciano un'anziana truffatori travestiti da poliziotti. Arrestati


(24/03/2025)


Hanno pensato di derubare un’anziana, facendo leva sulla sua età e sul suo stato emotivo, ritenendola un soggetto particolarmente vulnerabile. I due truffatori, però, non hanno fatto i conti con la scaltrezza della donna, una catanese di 80 anni, che, con uno spiccato acume investigativo, ha subito fiutato il tentativo di raggiro ed è riuscita a difendersi, mettendo in pratica i suggerimenti e i consigli appresi, nei mesi scorsi, dopo aver seguito le campagne di informazione della Polizia di Stato e, in particolare, la campagna “Insieme per la sicurezza” realizzata dalla Questura di Catania.

In questo modo, il piano congegnato dai due truffatori, rispettivamente un catanese di 21 anni e 26enne originario di Ragusa è miseramente fallito, grazie ad una serie di brillanti contromosse che l’anziana è riuscita a mettere in atto in pochi istanti.

Dopo aver contattato telefonicamente la vittima, uno dei truffatori si è presentato come “comandante della polizia” e ha riferito che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale, causando la morte di una donna incinta. Per rendere la storia ancora più credibile, il finto appartenente alle forze dell’ordine ha passato al telefono altri due complici, uno pseudo-avvocato e un presunto giudice, per poi fare la richiesta che avrebbe dovuto far cedere la donna. “Per risparmiare la galera a suo figlio, è necessario che lei consegni ad uno degli agenti che suonerà da lì a poco alla porta della sua abitazione tutto il denaro e i gioielli in oro in suo possesso”. Dall’altro capo del telefono, però, la donna aveva già capito tutto anche perché, appena un mese fa, si era imbattuta in un analogo episodio, riuscendo a far fallire, anche in quel caso, il piano attraverso il quale il truffatore aveva tentato di raggirarla con lo stesso modus operandi.

Per questo motivo, l’anziana ha mantenuto la calma e ha continuato ad assecondare le richieste del suo interlocutore, tenendolo in linea, senza farlo insospettire. Nel frattempo, ha pensato di scrivere un messaggio alla figlia, tramite una chat di messaggistica, per chiedere di avvertire la Polizia.

Una volta giunta la segnalazione in Sala operativa, gli agenti della squadra volanti della Questura di Catania hanno immediatamente raggiunto l’abitazione della donna, ancora al telefono con il truffatore. I poliziotti hanno intercettato uno dei complici del raggiro mentre stava suonando al campanello di casa per recuperare quanto promesso dalla donna al telefono. L’uomo di 44 anni, già noto alle forze di polizia per i numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per aver messo a segno truffe dello stesso tipo, è stato arrestato in flagranza dai poliziotti, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

Il malvivente, sempre al telefono con l’anziana, non essendo a conoscenza dell’arresto del complice, non ricevendo risposte, ha deciso di inviare un altro correo.

A quel punto, i poliziotti hanno deciso di appostarsi sotto casa, in attesa dell’arrivo dell’altro complice.

Anche in questo caso, l’anziana ha saputo tenere testa al truffatore e ha accettato di aprire la porta di casa al secondo emissario, il 21enne. Il giovane, che pensava di dover ritirare la borsa con denaro e gioielli, si è trovato davanti uno dei poliziotti che lo ha arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

In questa occasione, i due uomini sono stati tratti in arresto per tentata estorsione, in quanto hanno minacciato la vittima di arrestare il figlio se non avesse pagato, non limitandosi alla commissione del reato meno grave di truffa.

Sentito il Pubblico Ministero di turno, il 26enne è stato condotto in carcere, mentre il 21enne è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida dinanzi al GIP.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, così come richiesto dalla Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto per il reato di tentata estorsione applicando al 21enne la misura cautelare degli arresti domiciliari e al 26enne quella della custodia cautelare in carcere.

In tal modo, i poliziotti della Questura hanno scoperto l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, con soggetti pronti ad entrare in scena dopo aver ricevuto un sms con l’ordine di andare a riscuotere denaro e preziosi presso le abitazioni di ignare vittime, ricevendo, in cambio, il 25% del valore del ricavato. Questi aspetti testimoniano come il meccanismo delle truffe agli anziani sia diventato un sistema particolarmente complesso, organizzato da truffatori senza scrupoli nei minimi dettagli, per cercare di raggirare le persone più fragili a tutti i costi.






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