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Un pizzaiolo napoletano arruolato con l’esercito russo è stato catturato in Ucraina: la sua storia sorprende l’opinione pubblica.

(10/01/2025)

In un sorprendente sviluppo legato al conflitto russo-ucraino, un cittadino italiano, pizzaiolo originario di Napoli, è stato catturato dalle forze armate ucraine mentre combatteva tra le file dell’esercito russo. La vicenda, resa nota nelle ultime ore, sta facendo il giro del mondo e solleva interrogativi sull’arruolamento di stranieri in zone di conflitto.

 

Secondo le autorità ucraine, l’uomo, che ha circa 30 anni e lavorava fino a pochi anni fa in una nota pizzeria della città partenopea, si sarebbe trasferito in Russia nel 2022. Da lì, avrebbe deciso di unirsi ai contingenti militari russi impegnati nell’invasione dell’Ucraina. L’uomo è stato catturato nella regione di Zaporizhzhia, una delle aree più calde del conflitto.

 

Il profilo del pizzaiolo combattente

Le indagini preliminari indicano che l’uomo, il cui nome non è stato ancora reso pubblico, avrebbe motivato la sua scelta con presunti ideali filorussi e il desiderio di "difendere il popolo del Donbass". Non è chiaro se abbia agito sotto pressione o spinto da motivazioni personali.

 

Ex colleghi e amici descrivono il pizzaiolo come una persona insospettabile, appassionata del suo lavoro e senza particolari inclinazioni politiche. “Era un ragazzo come tanti, mai avrei immaginato che potesse finire coinvolto in una guerra,” ha dichiarato un conoscente.

 

Le implicazioni legali

Il caso apre ora a importanti interrogativi legali. Le autorità italiane sono in contatto con quelle ucraine per chiarire la posizione dell’uomo, che rischia l’accusa di mercenarismo, reato punibile sia dalla legislazione italiana che internazionale.

 

Secondo la Convenzione di Ginevra, infatti, i mercenari non sono protetti dalle stesse norme che tutelano i prigionieri di guerra. Tuttavia, l’Italia potrebbe richiedere l’estradizione dell’uomo, qualora si dimostri che è stato indotto all’arruolamento in condizioni di vulnerabilità.

 

L’allarme sull’arruolamento di stranieri

La vicenda non è isolata: diversi cittadini stranieri sono stati segnalati tra le file delle forze russe. Organizzazioni internazionali hanno più volte denunciato l’impiego di mercenari e volontari stranieri da parte della Russia, così come il reclutamento tramite campagne di propaganda.

 

Reazioni politiche e mediatiche

La notizia ha suscitato immediate reazioni in Italia. Alcuni esponenti politici chiedono chiarezza sul coinvolgimento di cittadini italiani nel conflitto, mentre altri invocano un rafforzamento delle misure di monitoraggio per prevenire casi simili in futuro.

 

Nel frattempo, la famiglia dell’uomo, contattata dai media, ha scelto di mantenere il silenzio. La cattura del pizzaiolo napoletano rappresenta un inquietante intreccio tra una storia personale e uno dei conflitti più complessi della storia recente.

 

Conclusioni

L’episodio sottolinea come la guerra in Ucraina continui ad avere ripercussioni globali, coinvolgendo persone e storie provenienti da realtà apparentemente lontane dal fronte. La posizione del pizzaiolo catturato rimane in bilico tra giustizia, diplomazia e morale, mentre il suo destino sarà probabilmente deciso nei prossimi mesi dai

tavoli internazionali.

 






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