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Performance degli agnelli in occasione della Pasqua

Cadaveri umani confezionati come fossero carne di agnelli in vendita!.

(31/03/2024)

Manifestazione shock in via Largo Enrico Berlinguer a Napoli: cadaveri umani confezionati come fossero carne di agnelli in vendita!. Una scelta dura, per sensibilizzare le persone sulla mattanza di agnelli che si consuma ogni anno a Pasqua. L’iniziativa è del collettivo “Spazio Animale”, che sabato 3 marzo 2024, ha organizzato una manifestazione pacifica, inclusiva, non discriminatoria e aperta a tutti.

Ogni anno in Italia, in occasione della pasqua vengono macellati migliai di agnelli. L’ultima stima è di oltre 300 mila  agnelli uccisi nel 2023 ed è un dato in calo (negli anni precedenti venivano quasi il doppio) a conferma di un, seppur piccolo, aumento di sensibilità verso gli agnelli. Ma non basta. Questi cuccioli vengono uccisi a circa 30 giorni di vita dopo essere stati portati via dalle loro madri. Già questo è un atto di crudeltà e sofferenza, poiché sia le madri che i loro cuccioli si cercheranno per giorni, piangendo.

Attraverso questa perfomance, Spazio Animale, ha cercato di scuotere le persone a pensare e “risvegliare” la propria sensibilità. Nulla può giustificare questo massacro di cuccioli.

Al centro della performance un attivista ha tenuto un discorso, parlando di ciò che accade agli agnelli e più in generale agli animali. Ha parlato dello specismo e ha raccontato le condizioni degli agnelli, lo sfruttamento quotidiano che gli essere umani perpetrano sugli animali per i più svariati motivi (cibo, abbigliamento, caccia, divertimento ecc).
Ha invitato a riflettere sulla visione specista che è diffusa in tutto il mondo: “Molte persone domani festeggeranno la Pasqua mangiando agnelli, capretti o altri animali, per quest’occasione in Italia vengono macellati più di 300 mila agnelli. Che voi celebriate o no la Pasqua, forse questo è il momento di iniziare a guardare i volti che ci sono dietro questi numeri. Per ricordare che gli animali che mangiamo non risorgono, hanno un’unica vita, quella che decidiamo di togliergli per un unico pasto. Gli animali sono su questa terra per noi, o con noi?Perché consideriamo la loro vita meno importante di un pasto di 10 minuti?
Quale meccanismo ci permette di percepire il valore della vita di un cane, di un gatto o di un altro animale quando lo vediamo vivo davanti ai nostri occhi e invece ci fa dimenticare di quella vita quando la vediamo impacchettata al supermercato o nel nostro piatto?
Forse sembrano domande troppo semplici per cambiare un sistema così più grande di noi. Ma le domande che ci poniamo individualmente possono essere un punto di partenza per fare delle scelte collettive più giuste in futuro”.

Al termine del discorso, un’attivista che rappresentava un agnellino, si è alzata come a voler significare la “resurrezione” e ha descritto il legame che c’è tra i soldi e la mattanza di queste povere creature..
“Un corpo morto fa fare i soldi, un corpo morto per fare accordi.
Tutti pregano e mangiano intorno al corpo morto, tutti brindano con il corpo morto a tavola.
Il corpo di un povero cristo che non risorge.
Tutti tranne l’agnello.
Tutti cresciuti tranne il bambino.
Tutti, tranne il bambino non umano.
Agnello di nessuno
che a nessuno toglie il peccato, a nessuno toglie la colpa lavando via il sangue e le pentole e i piatti e la coscienza. Non avere pietà di noi, non donare a noi la pace, spenta la candela, finita la festa, consumato il corpo morto, continua la guerra.”

Il messaggio è stato anche “rafforzato” attraverso alcuni attivisti e attiviste che, accanto ai loro compagni e compagne “che inscenavano gli agnelli”, dialogavano (outreach) con i passanti attraverso il cosiddetto approccio socratico, ossia un confronto rispettoso volto a far pensare l’interlocutore e ragionare sulle sue scelte. Ai lati della performance due cartelloni.

Un primo cartellone mostrava le condizioni in cui viaggiano gli agnelli che, spesso, vengono trasportati ammassati l’uno sull’altro, per tante ore (in alcuni casi anche diversi giorni), con o senza acqua, in spazi ristretti e molti di loro si sentono male. Ogni anno, tra l’altro, come mostrano le investigazioni, vengono fermati e multati vari camion ,provenienti da altri stati europei, che trasportano gli agnelli in modo tale da violare le normative vigenti. Tutto questo è un’altra forma di stress fisico e psichico per gli animali nonché una chiara forma di maltrattamento.

L’altro cartellone, invece, raffigurava una scena di ciò che accade nei macelli. Agnelli storditi, ma non sempre in maniera corretta, appesi per le zampe posteriori su di un cavo e poi sgozzati. Scene cruente che recano paura e sofferenza tanto negli agnelli appena sgozzai quanto in quelli che poco prima attendono il loro turno.

Ecco che con questa performance, il collettivo Spazio Animale ha cercato di mostrare la realtà, di sensibilizzare e far comprendere che ogni singolo può cambiare questo sistema. Ognuno di noi, con le sue scelte quotidiane, può cambiare il destino degli agnelli, ma più in generale di tutti gli animali. Scegliere le alternative vegetali ai prodotti di origine animale è lo strumento migliore per porre fine alla visione specista e salvare milioni di animali.

Viene spontaneo citare Ralph Waldo Emerson, filosofo e poeta statunitense, su chi sceglie di mangiare carne: “Hai appena cenato, e per quanto il mattatoio sia scrupolosamente celato alla vista da una opportuna distanza, la complicità rimane”.

Scegliamo la compassione, il rispetto e preserviamo la vita di tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta.






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