23/08/2017 -     A cura di Amos Donner   Coloro che sono fuori da certi circuiti, subito pensano che il Comune di Castellammare di Stabia sia vittima di un cortocircuito che stia appunto paralizzando la vita politica della città. La paralisi c'è, ed è evidente, ma non è dovuta sicuramente all'incapacità dei nostri amministratori e dei nostri dirigenti. Una vicenda che possiamo estrapolare dall'archivio e che può aiutarci a riflettere, è quella che toccò l'allora dirigente Ing. Alfonso Schettino, il quale fu addirittura trascinato in Tribunale dinanzi al Giudice del Lavoro per una questione che si rivelò del tutto infondata sul piano giuridico. Una vicenda significativa che potrebbe dischiudere il vaso di pandora che vede la mancata "concertazione" tra la dirigenza del comune e parte della classe politica, un matrimonio che in passate amministrazioni, salvo quella di Ersilia Salvato che usò il pugno di ferro, ha garantito in periodi di luna di miele una piena operatività amministrativa, quando poi questa concertazione viene a mancare subentra la paralisi in attesa del ricambio. In questo caso abbiamo rilevato una presunta inerzia per quanto riguarda il settore delle politiche sociali, in particolare la mancanza di bandi che stanno bloccando il Piano di Zona che è stato approvato dalla Regione, con l'aggravante che siamo stati del resto anche i primi in Campania ad averlo presentato e  di conseguenza ottenuto, proprio perché il progetto è stato ritenuto eccellente. Inoltre abbiamo anche scoperto che il tanto sbandierato bonus delle famiglie non ha ottenuto i riscontri sperati, in quanto apprendiamo che ancora molte famiglie devono ritiralo. Forse l'esigenza non c'era? E se il rimpasto di Giunta, che a breve ci sarà, fosse in realtà solo una farsa che potrebbe nascondere una moneta di scambio per favorire la longevità di questa "concertazione"? Un assessorato in cambio della sopravvivenza di qualche cooperativa?